Una ricerca dimostrerebbe la relazione tra il consumo di materiale pornografico e i disturbi alimentari negli uomini.
Lo scorso marzo Open, il quotidiano guidato da Enrico Mentana, ha pubblicato un interessante reportage dal titolo “Anima Affamate” dedicato alle abitudini alimentari dei giovani italiani. Un particolare interessante di questo lavoro è l’approfondimento sulle dinamiche sociali e culturali che spingono i maschi a una “sofferenza silenziosa” in cui la vergogna gioca un ruolo fondamentale.
Infatti, fino a poco tempo fa i disturbi dell’alimentazione erano considerati prettamente femminili, almeno quelli derivanti da un fattore estetico e dalla ricerca della perfezione le cui cause sono spesso attribuite ai modelli sbagliati proposti dai media.
Questa convinzione ha reso le cose ancora più difficili per gli adolescenti maschi che si traduce nel rifiuto di ammettere un disturbo alimentare perché considerato esclusivamente “femminile”. Invece, dallo studio pubblicato emerge che oltre il 20% dei giovani uomini soffre di un disturbo alimentare in diverse declinazioni, dall’anoressia alla bulimia, dal binge eating alla vigoressia e ortoressia.
Uno degli indicatori della presenza di un disturbo alimentare è la ricerca del perfezionismo, che si manifesta nella ricerca ossessiva di raggiungere una forma del corpo ideale che condiziona ogni momento della propria giornata.
Un’altra ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Body Image, avrebbe approfondito l’effetto del consumo di materiale pornografico sulle abitudini alimentari. Va specificato che si tratta di consumo “problematico”, cioè di “un modello di coinvolgimento compulsivo e malsano” che ha effetti negativi “sul benessere, sulle relazioni o sul funzionamento quotidiano di un individuo”.
Alla base dei disturbi ci sarebbe sempre il confronto con “ideali corporei irrealistici”, in questo caso si tratta dei fisici particolarmente curati degli attori dell’industria del porno. Nelle interviste condotte durante la ricerca, il 6% di coloro che consumano materiale pornografico ha dichiarato di avere un rapporto problematico con il cibo. Il problema prescinde dall’orientamento sessuale e coinvolge allo stesso modo eterosessuali, bisessuali ed omosessuali.
Quello della rivista Body Image è il primo studio che mette in connessione i disturbi alimentari con il consumo problematico di pornografia. Due fenomeni in espansione anche in Italia.
Infatti, se negli ultimi anni sono aumentati i disturbi alimentari degli uomini, è contemporaneamente aumentato il consumo di materiale pornografico. Pornhub, uno dei siti porno più diffusi al mondo, ogni anno pubblica una ricerca statistica che mostra le abitudini di navigazione sul proprio sito dei singoli stati. In questa singolare classifica, gli italiani si posizionano al quinto posto, dopo USA, Regno Unito, Giappone e Francia.