Lo yogurt è molto consumato in Italia ma recentemente sembra che i consumatori vengono truffati. Vediamo di cosa si tratta nello specifico.
Ci sono alimenti che gli italiani acquistano e consumano quotidianamente, alcuni di questi sono confezionati e risultano avere fasce di prezzo molto simili indipendentemente dal marchio di produzione.
Tra questi c’è lo yogurt, amato in tutto il Paese, consumato ogni giorno come pasto da colazione o merenda. Nel mercato ce ne sono di tanti gusti diversi e nei supermercati si possono comprare tipologie in base ad ogni esigenza, da quelli senza zucchero a quelli senza conservanti e lattosio.
Lo yogurt sembra dunque un prodotto molto comune nella dieta di moltissime persone ed è sicuramente un punto di riferimento quando si tratta di alimenti salutari e benefici alla salute. In realtà però c’è qualcosa che ha coinvolto negativamente questo prodotto, si tratta del prezzo alla vendita e molti italiani se ne sono accorti.
La questione si basa su un cambiamento molto lento, effettuato appositamente per non dare nell’occhio dei consumatori che secondo molti vengono truffati nel momento in cui acquistano lo yogurt. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Negli ultimi anni sono molti i prodotti venduti al pubblico nei supermercati o alimentari che risultano essere soggetti ad una riduzione di quantità offerta allo stesso prezzo. Tra questi ci sono gli yogurt, non si tratta di un cambiamento nel costo che i consumatori pagano ma della quantità che si acquista.
Gli yogurt infatti sembrano essere tra gli alimenti ai quali è stata applicata la pratica della shrinkflation: una riduzione della quantità offerta allo stesso prezzo di quando ne era venduta di più. Le aziende utilizzano questo metodo per guadagnare di più senza aumentare il costo. Nell’ultimo anno sono molte le persone che hanno notato questo fenomeno, considerato un aumento del prezzo se si considera che si paga per un peso minore di yogurt, una cifra con la quale in precedenza se ne aveva di più.
La shrinkflation è una tecnica di marketing legale nonostante sia poco onesta per i clienti che se prima acquistavano una confezione di yogurt da 500 g a 3 euro, ora se ne portano a casa solo 450 g. Il prezzo rimane invariato ma si va incontro ad una diminuzione del rapporto tra la quantità ed il prezzo.
I marchi di yogurt che sembrano soggetti alla shrinkflation sono molti, ad esempio Vipiteno e Fage Total. Per alcuni consumatori sembra difficile notare questo cambiamento ma ciò che si consiglia è di leggere le etichette considerando il prezzo al chilo per scoprire la variazione.
Tra gli alimenti e prodotti sui quali questa pratica è stata messa in atto troviamo anche la pasta, alcuni snack come le patatine e i biscotti, i cereali, alcune bevande note, i detersivi e i saponi.