Per la serie “abbinamenti che non ti aspetti” il sito della Findus c’è una ricetta dei bastoncini con foglie d’oro.
Il marchio Findus, nato in Svezia nel 1939, ha sempre curato molto la sua immagine gestendo con particolare attenzione le campagne di comunicazione per diffondere il proprio marchio. In Italia, i prodotti Findus arriveranno solo alla fine degli anni ‘50 ed esclusivamente per gli abitanti di Roma e Milano. Solo dopo l’accordo con la Nestlè, iniziato nel 1962 e finito nel 1985, i prodotti Findus vengono commercializzati in tutto il paese.
Findus si occupa principalmente della produzione e vendita di prodotti surgelati, parte del suo successo è dovuta proprio alla tecnica di congelamento dei filetti di merluzzo, ideata da un biologo americano negli anni ‘20.
Partendo da questa tecnica nasce uno dei prodotti simbolo del marchio, i bastoncini di pesce, legati ad una figura oramai divenuta iconica come Capitan Findus. Dal 1967 il personaggio di Capitan Findus promuove il marchio dell’azienda come simbolo di affidabilità, competenza e qualità.
Questo, dice molto sull’attenzione dell’azienda al modo di comunicare con il pubblico, cercando di combattere la credenza che un prodotto surgelato sia meno buono e pregiato di quello fresco. Partendo da questa considerazione si può commentare la scelta di pubblicare sul proprio sito una ricetta in cui i bastoncini vengono serviti con fogli d’oro alimentare.
Come succede spesso per i marchi di prodotti alimentari, i siti delle aziende produttrici sono piene di ricette e consigli su come consumare il prodotto, dalle modalità di cottura fino agli abbinamenti più audaci. A colpire alcuni utenti è stata proprio una ricetta pubblicata sul sito della Findus “Bastoncini con riso nero all’oro e insalata di alghe”.
Un piatto ricco di ingredienti ricercati, come lo stesso riso nero o le alghe disidratate oltre, naturalemente alle tanto ricercate foglie d’oro.
Già egizi e romani usavano guarnire piatti con della polvere d’oro come simbolo di ricchezza e prosperità. In alcuni periodi storici si è addirittura creduto che l’oro potesse fare bene alla circolazione cardiaca.
Da circa 20 anni, grazie al risotto oro e zafferano di Gualtiero Marchesi, l’oro è tornato in voga per adornare i piatti, in particolare dolci e torte. Anche perché l’oro alimentare, così come l’argento, è completamente insapore e l’impatto è puramente visivo. Si tratta comunque di un prodotto commestibile la cui composizione è normata dall’ordinamento italiano, dal quale viene classificato come colorante per alimenti, formato da oro puro a 23-25 carati.