Brutte notizie per gli italiani che amano mangiare fuori, i dati mostrano un continuo aumento dei prezzi che non accenna ad arrestarsi.
Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento dei prezzi generalizzato che ha colpito trasversalmente tutti i settori. Tra le principali cause ci sono sicuramente le conseguenze della pandemia e la consecutiva guerra in Ucraina. Due avvenimenti di portata storica che hanno fatto schizzare alle stelle i costi di approvvigionamento delle materie prime per la produzione di energia elettrica.
Come se non bastasse, a pesare sul quadro economico, c’è stata una buona dose di speculazione finanziaria, per la quale alcune aziende leader del mercato dell’energia hanno cavalcato l’onda dell’inflazione per far salire i propri profitti. Il risultato è stato che a farne le spese sono stati soprattutto i consumatori e i piccoli imprenditori.
La situazione ha pesato anche sul mercato della ristorazione che, uscito malconcio dalle confuse indicazioni e dagli scarsi sussidi ricevuti durante i lookdown, non ha fatto in tempo a rimettersi in piedi che sono arrivate le stangate sulle bollette per la fornitura di luce e gas, con tutte le conseguenze descritte in precedenza.
Nonostante tutto, secondo i dati presentati durante il Food Summit 2023, l’ultimo anno è stato positivo per tutto il settore food&beverage, un mercato da 46 miliardi di euro l’anno, un cui operano circa 1,2 milioni di lavoratori, divisi in 300 mila imprese.
Se dal punto di vista delle aziende il peggio sembra essere ormai alle spalle, lo stesso non si può dire per i clienti, sui quali sono stati scaricati quasi tutti gli aumenti. Infatti, secondo i dati presentati dal Codacons gli aumenti corrono ben più veloce dell’inflazione.
Rispetto allo scorso anno, mangiare fuori casa costa in media il 12% in più. Anche semplicemente scegliere un pizza costa il 7,6% in più, così come andare al fast food dove gli aumenti dei prezzi sono stati intorno al 6,6%.
Gli aumenti interessano non solo chi ama mangiare fuori, ma anche chi preferisce gustarsi il proprio cibo comodo a casa o in ufficio. Secondo i dati Codacons, infatti, nel settore del food delivery, i prezzi sono aumentati di circa il 13%. A parità di consumo, nel 2023 mangiare fuori casa costerà agli italiani circa 2 miliardi di euro in più rispetto all’anno precedente.
Gli aumenti hanno toccato tutta l’Italia da Nord a Sud. A Brindisi e Cosenza andare a cena fuori costa circa 11% in più, più o meno come a Siena dove si arriva a 11,5%. Ma tra le città più colpite dalla stangata troviamo Viterbo, dove si arriva a spendere il 16% in più rispetto all’anno prima. Possono tirare un respiro di sollievo Trapani e Ancona dove i rincari sono stati “solo” intorno al 3%. Mentre la città meno colpita è Vercelli, dove i prezzi sono saliti del 2,4%.