La spugna per i piatti è un covo di batteri! È il momento di eliminarli (e di fare una scelta più igienica)
I batteri proliferano molto velocemente in ambienti umidi e la spugna per lavare i piatti è un luogo ideale. Ecco con cosa sostituirla
La spugna da cucina è lo strumento più utilizzato per lavare le stoviglie, tuttavia presenta tutta una serie di controindicazioni. Non tutti, infatti, si preoccupano della pulizia della spugna, che spesso resta bagnata e può diventare un vero e proprio covo di germi e batteri.
Quando si usa la spugna in cucina, possono rimanere al suo interno residui di cibo o altre tracce di sporco che favoriscono la proliferazione di microorganismi. Per questo la spugna andrebbe lavata, disinfettata e strizzata dopo ogni utilizzo.
C’è addirittura chi infila la spugna nel microonde per sterilizzarla ed asciugare l’acqua in eccesso. In ogni caso, gli esperti consigliano di cambiare comunque la spugnetta una volta a settimana per evitare qualunque possibile rischio.
Infatti, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Applied Microbiology, i batteri crescono ugualmente, indipendentemente dalla frequenza di pulizia della spugna.
Perché non usare la spugna in cucina
Cambiare una spugna a settimana, oltre a rappresentare una spesa aggiuntiva, ha un costo ambientale elevato. Nella maggior parte dei comuni italiani le spugne più diffuse non sono riciclabili e finiscono nell’indifferenziata e poi direttamente in discarica.
Un team di ricercatori norvegesi ha condotto degli esperimenti su un campione di quasi 10 mila persone in 10 paesi europei per capire le abitudini dei cittadini ed individuare un’alternativa valida alla classica spugnetta con l’obiettivo di diminuire in maniera importante l’impatto ambientale.
Cosa usare in alternativa alla spugna per i piatti
Lo studio si è concentrato a confrontare la presenza di batteri e germi sulla spugna per i piatti con quelli presenti su una spazzola da cucina con setole sintetiche. I risultati non lasciano dubbi, sulle spazzole ci sono livelli molto più bassi di batteri. Gli scienziati hanno anche voluto testare la resistenza del batterio della salmonellosi su entrambi gli oggetti.
Anche qui hanno constato che la salmonella resiste meno nella spazzola da cucina, riducendo di molto il rischio di contaminare altre stoviglie durante il lavaggio. Questo avviene perché le spazzole si asciugano molto più velocemente rispetto alla spugne, che tendono a restare ancora umide anche molte ore dopo il loro utilizzo. Inoltre, le spazzole sono dotate di un manico che evita il contatto diretto delle mani con i batteri. Il professor Trond Møretrø, ricercatore presso Nofima a capo del team che ha condotto la ricerca, ha consigliato di provare ad acquistare la spazzola, la prossima volta che dovrete sostituire la spugnetta e di verificare di persona la differenza.